Scommesse dimenticate: 50 milioni di euro non riscossi tra il 2021 e il 2023

Nel triennio 2021-2023, gli italiani si sono dimenticati di incassare vincite per oltre 50 milioni di euro provenienti da scommesse sportive, virtuali e ippiche. Può sembrare assurdo, ma capita più spesso di quanto si possa immaginare che qualcuno non si accorga di aver vinto o si dimentichi semplicemente di riscuotere la propria vincita. 

Il caso più eclatante riguarda la Lotteria Italia, dove spesso i biglietti vengono acquistati mesi prima dell'estrazione e poi dimenticati in qualche cassetto o tasca. Nei concorsi del terzo millennio, sono stati ben 31 i milioni di euro in premi non riscossi, con l'edizione del 2008 che detiene il record negativo: il primo premio da 5 milioni di euro non è mai stato ritirato. 

Anche nel settore delle scommesse sportive, la situazione dei premi non riscossi è significativa. Se per le scommesse online è impossibile non riscuotere, grazie all'accredito automatico sul conto gioco, la situazione cambia drasticamente per quelle effettuate in agenzia o nei punti autorizzati. Per ritirare una vincita della Lotteria Italia, si hanno a disposizione 180 giorni a partire dal giorno successivo alla pubblicazione dei premi assegnati sulla Gazzetta Ufficiale, mentre le vincite non riscosse finiscono nelle casse dell'Erario.

Scommesse, le vincite dimenticate: oltre 50 milioni non riscossi tra il 2021 e il 2023

Il mondo delle scommesse ippiche in Italia ha visto, nel triennio 2021-2023, un fenomeno sorprendente: gli italiani si sono dimenticati di incassare vincite per un ammontare complessivo di oltre 50 milioni di euro. È difficile immaginare come si possa trascurare una somma così ingente, eppure i dati parlano chiaro.

Per quanto riguarda le scommesse sportive a quota fissa, negli ultimi tre anni gli italiani hanno lasciato nelle casse dell'Erario ben 31 milioni di euro in vincite non riscosse, di cui quasi 13 milioni solo nel 2022. Ma è nel settore delle scommesse virtuali che si registra il dato più sorprendente: sempre nel triennio 2021-2023, i giocatori hanno dimenticato di riscuotere vincite per un totale di quasi 16 milioni di euro.

Non è da meno il mondo dell'ippica di agenzia (esclusa l'ippica nazionale), dove nel periodo in esame sono state dimenticate giocate vincenti per un valore di oltre 3 milioni di euro. Insomma, tra scommesse sportive, virtuali e ippiche, gli italiani hanno lasciato nelle casse dello Stato una somma superiore ai 50 milioni di euro negli ultimi tre anni.

È importante ricordare che per poter incassare una scommessa vincente, il giocatore ha a disposizione 90 giorni di tempo a partire dalla data di svolgimento dell'evento più recente contenuto nel biglietto. Trascorso questo periodo, la vincita viene considerata non riscossa e finisce nelle casse dell'Erario.

Questo fenomeno delle vincite dimenticate solleva interrogativi sulla consapevolezza dei giocatori riguardo alle loro scommesse e sull'efficacia dei sistemi di comunicazione delle vincite. Forse una maggiore attenzione da parte degli scommettitori e una migliore informazione da parte degli operatori del settore potrebbero contribuire a ridurre l'entità di questo curioso fenomeno.

Il paradosso delle scommesse: 50 milioni di euro in vincite non riscosse

Per quanto riguarda le scommesse sportive a quota fissa, negli ultimi tre anni gli italiani hanno lasciato nelle casse dell'Erario ben 31 milioni di euro in vincite non riscosse, di cui quasi 13 milioni solo nel 2022. Ma è nel settore delle scommesse virtuali che si registra il dato più sorprendente: sempre nel triennio 2021-2023, i giocatori hanno dimenticato di riscuotere vincite per un totale di quasi 16 milioni di euro.

Non è da meno il mondo dell'ippica di agenzia (esclusa l'ippica nazionale), dove nel periodo in esame sono state dimenticate giocate vincenti per un valore di oltre 3 milioni di euro. Insomma, tra scommesse sportive, virtuali e ippiche, gli italiani hanno lasciato nelle casse dello Stato una somma superiore ai 50 milioni di euro negli ultimi tre anni.

È importante ricordare che per poter incassare una scommessa vincente, il giocatore ha a disposizione 90 giorni di tempo a partire dalla data di svolgimento dell'evento più recente contenuto nel biglietto. Trascorso questo periodo, la vincita viene considerata non riscossa e finisce nelle casse dell'Erario.

Questo fenomeno delle vincite dimenticate solleva interrogativi sulla consapevolezza dei giocatori riguardo alle loro scommesse e sull'efficacia dei sistemi di comunicazione delle vincite. Forse una maggiore attenzione da parte degli scommettitori e una migliore informazione da parte degli operatori del settore potrebbero contribuire a ridurre l'entità di questo curioso fenomeno.